Dopo la pubblicazione dei primi risultati dell’indagine campionaria sulla popolazione altoatesina di 75 anni e oltre, condotta tra febbraio e maggio 2023 in collaborazione con l’Istituto di Medicina Generale e Public Health di Bolzano, ASTAT presenta il volume “Indagine sugli anziani in Alto Adige 2023”, che contiene l’analisi completa dei dati raccolti.
A causa del cambiamento demografico anche in Alto Adige sale la quota di popolazione
anziana (75 e più anni). Questa fascia d’età risulta essere la più fragile e la più soggetta a
patologie croniche; pertanto, essa registra anche il maggior bisogno di prestazioni sani-
tarie e sociali. È quindi importante capire le condizioni attuali della popolazione anziana
attraverso sondaggi come la presente “Indagine sugli anziani 2023”. I risultati emersi for-
niscono alcuni suggerimenti su come ampliare i servizi esistenti, adeguandoli al fabbi-
sogno e ai desideri espressi dall’utenza.
Grande soddisfazione
La popolazione anziana altoatesina intervistata nel corso di questo studio si dichiara
molto soddisfatta del suo stato attuale, in particolare per quanto concerne la situazione
abitativa e quella familiare. Si tratta di due fattori centrali per poter invecchiare in auto-
nomia e con dignità. Tuttavia, è stato anche espresso il desiderio di disporre di pensioni
più alte e di un accesso semplificato alle prestazioni sanitarie, ovvero di una maggiore sicurezza finanziaria e sanitaria.
L’importanza della famiglia
La famiglia è un aspetto centrale per la qualità di vita delle persone anziane. Oltre la
metà di loro vive con un compagno o una compagna; la maggior parte di questi (il 69%)
dichiara di godersi il tempo trascorso insieme. L’80% delle persone anziane ha figli, che
nel 95% dei casi offrono il proprio supporto, soprattutto attraverso l’ascolto e l’aiuto per
risolvere problemi legati alle nuove tecnologie. Viceversa, circa la metà della popolazione anziana interessata aiuta i figli con le proprie conoscenze ed esperienze, oppure
dando una mano in cucina, a fare la spesa o nei lavori di casa. Il supporto economico vie-
ne garantito più frequentemente dalle persone anziane ai familiari e ai parenti (22%) che
viceversa (6%).
Stato di salute: discreto o cattivo
Oltre la metà delle persone intervistate ritiene che il proprio stato di salute sia discreto o cat-
tivo. Il 27% di loro soffre di una perdita dell’autonomia da moderata a grave (si tratta
delle persone cosiddette “fragili”); nella fascia dai 75 agli 84 anni sono il 14% e nella classe
d’età dagli 85 anni in poi il 63%. Questi dati sono paragonabili a quelli internazionali: infatti, nei Paesi europei la quota di persone fragili nella fascia dai 65 anni in su è pari al
17% (1), mentre uno studio analogo condotto in Svizzera tra le persone di 75 e più anni ha
evidenziato una quota del 26% (2).
In termini assoluti, delle ca. 51.000 persone dai 75 anni in sù che in Alto Adige vivono a
casa propria, 14.000 sono da classificare come “fragili”, ovvero con una perdita di autonomia. Alcuni studi scientifici hanno dimostrato che in caso di fragilità aumenta la probabilità
che in futuro insorgano effetti negativi, ad esempio un maggiore fabbisogno di servizi
sanitari e sociali o un aumento della dipendenza da altri e delle proprie disabilità (3). In
questa fascia d’età la diagnosi precoce da parte dei medici di base, come previsto da un
progetto in corso dell’Istituto di Medicina Generale e Public Health di Bolzano, è im-
portante per conservare il più a lungo possibile e addirittura promuovere l’autonomia at-
traverso offerte mirate di supporto (ad esempio con l’attività fisica e l’alimentazione) (4).
Chi necessita prevalentemente di prestazioni di cura?
I risultati emersi evidenziano che sono soprattutto le persone fragili ad aver bisogno di
prestazioni di cura (82%), che vengono fornite dai familiari (63%), da badanti (21%), dall’assistenza domiciliare (16%) e dall’assistenza infermieristica domiciliare (10%). A fine
2022, in Alto Adige oltre 15.000 persone non erano autosufficienti; di queste il 75% veniva
assistito a casa e un quarto nelle residenze per anziani. Senza l’aiuto dei familiari, anche
in Alto Adige il sistema di cura, che di per sé funziona bene, collasserebbe. La principale
prestazione economica diretta per le persone nella nostra provincia è l’assegno di cura. Ai
familiari viene offerta come ulteriore supporto la copertura previdenziale dei periodi di
cura. Per poter garantire anche in futuro la cura a domicilio andrebbe valutata anche
un’indennità salariale per i familiari curanti. Allo stesso tempo, occorre rafforzare le strutture di lungodegenza in modo da coprire il crescente fabbisogno fino al 2050. Oltre il 40% delle persone anziane intervistate ha dichiarato di essere disposto a vivere, in caso di perdita della propria autonomia, in una residenza per anziani, in una residenza assistita o in un alloggio per anziani, oppure in altre forme abitative (ad esempio in case plurigenerazionali)
Il 31% degli anziani vive da solo
Dall’indagine è emerso che il 31% delle persone anziane vive da solo (soprattutto donne)
e che il 20% non ha figli. Tuttavia, è proprio la “solitudine” ad avere ripercussioni negative
sulla salute. Le persone senza contatti sociali frequenti sono più a rischio di incorrere in
ictus, ansie, demenza, depressioni e suicidio. Secondo l’Organizzazione Mondiale della
Sanità (OMS) il rischio di morte precoce delle persone sole è alto come quello legato al
consumo di tabacco, all’obesità e all’inquinamento, se non addirittura maggiore (5).
Come si può incentivare il benessere degli anziani?
Una percezione ottimistica della vita e uno stile di vita attivo sono fondamentali per il benessere delle persone anziane. Per questo motivo i servizi sanitari e di assistenza territoriali dovrebbero incentivare le attività per la terza età, in modo da rafforzare la salute
fisica e mentale e migliorare la qualità di vita. Ad esempio, ciò può avvenire attraverso offerte proattive e preventive proposte da personale infermieristico specializzato nel campo della cura di famiglie e comunità. Si tratta di misure che possono attivare e rafforzare le persone anziane che vivono da sole e le loro famiglie e/o l’aiuto di vicinato, favorendo l’autonomia e una buona qualità di vita. Ciò permetterebbe alla popolazione anziana altoatesina di invecchiare in serenità e salute.
Le persone anziane auspicano un accesso più facile alle prestazioni sanitarie
Quasi tutte le persone intervistate dai 75 anni in sù nei 12 mesi antecedenti al sondaggio
hanno avuto bisogno di almeno una visita o di un trattamento. Tuttavia, oltre la metà
auspicherebbe un accesso più semplice alle prestazioni sanitarie. Andrebbe pertanto verificato se le persone fragili abbiano, ad esempio, la priorità nell’accedere a prestazioni
specialistiche ambulatoriali. Considerando che la digitalizzazione fa grandi progressi anche nel settore sanitario, si potrebbe inoltre ampliare l’accesso alle prestazioni attraverso
la telemedicina e l’utilizzo di apparecchiature mobili; una parte delle persone intervistate
sarebbe infatti disposta a ricorrere a questa soluzione. Il 38% ha dichiarato di utilizzare
quotidianamente uno smartphone, e il 29% di navigare in internet. La maggior parte delle
persone anziane dipende invece dai propri familiari nell’uso degli strumenti tecnologici.
In tal senso sarebbe auspicabile un maggiore supporto da parte della collettività. Iniziative
mirate lanciate dalla pubblica amministrazione per la formazione digitale potrebbero supportare la generazione anziana in quanto “migranti digitali”.
Per quanto concerne i desideri in caso di malattia grave, l’11% delle persone intervistate
ha risposto di avere già parlato con il proprio medico delle cure mediche da somministrare;
altrettante hanno redatto un documento ufficiale (testamento biologico o disposizioni an-
ticipate di trattamento). Tuttavia, il 52% risponde di non averci mai pensato e il 22%
preferisce non rispondere affatto. Secondo i dati aggiornati del Robert-Koch-Institut, in
Germania il 44,8% delle persone dai 50 anni in su ha già fatto testamento biologico, in par-
ticolare le donne (50,1% donne e 39,2% uomini) (6). Alla domanda relativa al luogo in
cui si vorrebbe morire, il 55% ha risposto a casa propria; un quarto delle persone intervi-
state ha comunque preferito non rispondere. La pianificazione preventiva dei trattamenti
sanitari (Advance Care Planning) diventa sempre più importante; essa permette, infatti,
di rispettare la volontà della persona nelle decisioni sanitarie anche in caso di malattia gra-
ve e a fine vita. Come illustrato dal Comitato etico provinciale ai sensi della legge nazio-
nale del 22 dicembre 2017 n. 219, il testamento biologico offre l’opportunità di riflettere
sui propri desideri in caso di malattia grave e sulla propria morte, e di mettere per iscritto la
propria volontà(7). In questo modo si può stabilire nel pieno possesso delle proprie facoltà quali trattamenti si desiderino nel momento in cui, a causa di una grave malattia, non sia più possibile decidere autonomamente. In Alto Adige occorre una maggiore sensibilizzazione e informazione della popolazione, in particolare delle persone anziane dai 75 anni in sù, sul significato del testamento biologico, offrendo anche consulenza sui contenuti e sulle modalità da seguire, ad esempio attraverso il medico di base. Ciò richiede lo sviluppo di misure specifiche per la popolazione altoatesina da finanziarsi con fondi pubblici.
Bibliografia
(1) O’Caoimh R, Galluzzo L, Rodríguez-Laso Á, Van der Heyden J, Ranhoff AH, Lamprini-Koula M, Ciutan M, López-Samaniego L, Carcaillon-Bentata L, Kennelly S, Liew A; Work Package 5 of the Joint Action ADVANTAGE. Prevalence of frailty at population level in
European ADVANTAGE Joint Action Member States: a systematic review and meta-analysis. Ann Ist Super Sanita. 2018 Jul-Sep;54(3):226-238. doi: 10.4415/ANN_18_03_10. PMID: 30284550.
(2) Yip, O., Dhaini, S., Esser, J. et al. Health and social care of home-dwelling frail older adults in Switzerland: a mixed methods study. BMC Geriatr 22, 857 (2022). https://doi.org/10.1186/s12877-022-03552-z
(3) Chu W, Chang SF, Ho HY. Adverse Health Effects of Frailty: Systematic Review and Meta-Analysis of Middle-Aged and Older Adults With Implications for Evidence-Based Practice. Worldviews Evid Based Nurs. 2021 Aug;18(4):282-289. doi: 10.1111/wvn.12508
(4) Macdonald SHF, Travers J, Shé ÉN, Bailey J, Romero-Ortuno R, et al. (2020) Primary care interventions to address physical frailty among community-dwelling adults aged 60 years or older: A meta-analysis. PLOS ONE 15(2): e0228821. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0228821
(5) WHO 2021. Social isolation and loneliness among older people: advocacy brief. Geneva: World Health Organization; 2021. Licence: CCBY-NC-SA 3.0 IGO
(6) Wurm S, Spuling SM, Reinhard AK, Ehrlich U (2023) Verbreitung von Patientenverfügungen bei älteren Erwachsenen in Deutschland. J Health Monit 8(3): 59–65. DOI 10.25646/11568
(7) Provinz Bozen (2020). Patientenverfügung. Gesundheitliche Vorsorgeplanung Staatsgesetz vom 22. Dezember 2017, Nr. 219. https://www.provinz.bz.it/gesundheit-leben/gesundheit/downloads/vorsorgeplanung.pdf; Provincia di Bolzano (2020). Disposizioni anticipate di trattamento. Pianificazione preventiva dei trattamenti sanitari – Legge statale del 22 dicembre 2017, n. 219. https://www.provincia.bz.it/salute-benessere/salute/downloads/disposizioni_anticipate.pdf
Download Indagine sugli anziani 2023
https://astat.provincia.bz.it/it/news-pubblicazioni-info.asp?news_action=4&news_article_id=684414
Importante da sapere: I singoli articoli del blog dell’Istituto di Medicina Generale e Public Health di Bolzano non vengono aggiornati. Il contenuto si basa su ricerche e prove scientifiche disponibili al momento della pubblicazione. Le informazioni sanitarie online non possono sostituire un consulto medico personale. Le consigliamo di consultare il Suo Medico di Medicina Generale per eventuali problemi di salute. Ulteriori informazioni…