La didattica a distanza e lo smartworking hanno aumentato lo stress in una famiglia su due dell’Alto Adige. Al fine di identificare i problemi a lungo termine e poter elaborare misure adeguate, un secondo sondaggio sarà condotto fino al 31 marzo 2022
La pandemia ha un forte impatto sulla salute mentale di bambini e giovani. È quanto emerge chiaramente dai risultati del sondaggio online COPSY-Alto Adige, condotto all’inizio dell’estate 2021.
Al fine di identificare i problemi a lungo termine e poter impostare misure adeguate, l’Istituto di Medicina Generale e Public Health della Scuola Provinciale Superiore di Sanità Claudiana sta conducendo un sondaggio di follow-up, al quale le famiglie sono invitate a partecipare.
In Germania dall’inizio della pandemia sono già stati realizzati tre studi COPSY, spiega Verena Barbieri, responsabile dello studio COPSY Alto Adige ed esperta di statistica dell’Istituto di Medicina Generale e Public Health. “Un confronto con i risultati dello studio tedesco mostra un netto aumento dei problemi di salute mentale nei bambini e nei giovani nel corso della pandemia. Ci aspettiamo che il secondo sondaggio in Alto Adige ci fornisca informazioni chiare sui problemi psicologici e psicosomatici a lungo termine che si verificano nel corso della pandemia e sulle misure pandemiche”.
Il sondaggio anonimo sarà disponibile online dal 21 al 31 marzo 2022. Vi possono partecipare tutte le famiglie con almeno un bambino in età scolare che frequenta l’anno scolastico in corso. Gli inviti con il link al sondaggio online saranno inviati ai genitori e ai ragazzi tramite le singole direzioni scolastiche dell’Alto Adige.
Oltre che dai tre provveditorati allo studio della Provincia Autonoma di Bolzano, lo studio è condotto dall’Istituto di Medicina Generale e Public Health, dal Servizio Psicologico del Servizio Sanitario dell’Alto Adige e dal Dipartimento di Psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, Psicoterapia e Psicosomatica del Centro Medico Universitario di Amburgo-Eppendorf e si svolge in coordinamento con il Dipartimento di Psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza del Servizio Sanitario dell’Alto Adige.
A complemento del primo questionario, che risale all’incirca a un anno fa, ora vengono richieste anche informazioni sullo stato delle vaccinazioni, sull’apprendimento a distanza e su eventuali disturbi dei ragazzi; inoltre, le famiglie partecipanti possono affrontare problemi individuali e ricevere suggerimenti per risolverli.
Il team di studio prevede di ottenere dal secondo sondaggio dati chiari che rivelino un maggiore bisogno di supporto psicologico, spiega la responsabile dello studio Barbieri. Questo è un altro motivo per cui si auspica una grande partecipazione delle famiglie altoatesine.
Con l’ausilio dei risultati di questo studio i politici, il servizio sanitario e le autorità scolastiche saranno in grado di elaborare misure preventive mirate, aggiunge Verena Barbieri.
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