Negli Stati Uniti è stato dato il via libera, l’Europa è più prudente e così anche in Italia vaccinati non hanno ancora il privilegio di potersi liberare di questo accessorio, scrive dottoremaeveroche.it.
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Un articolo di Roberta Villa I 31 Maggio 2021
Negli Stati Uniti è stato dato il via libera: secondo i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie di Atlanta (CDC), le persone pienamente vaccinate, a partire da due settimane dopo la seconda dose dei vaccini Pfizer e Moderna o dall’unica di Johnson&Johnson (in USA non si utilizza il vaccino di AstraZeneca) possono abbandonare mascherina e distanziamento, e ritornare alle loro abitudini pre-pandemia. Unica eccezione chi, per malattie pregresse o per l’assunzione di farmaci che abbassano le difese, rischia comunque di avere una protezione parziale [1].
L’Europa è più prudente. Il Centro europeo (ECDC) usa il termine “relax”: le misure non farmacologiche come mascherine e distanziamento possono essere “allentate” se ci si incontra tra persone pienamente vaccinate. Se invece del gruppo fa parte anche qualcuno che non ha ancora ricevuto il vaccino, lo stesso comportamento “più rilassato” si può adottare solo se nessuno dei presenti presenta fattori di rischio per cui, in caso di infezione da SARS-CoV-2, potrebbe sviluppare una forma grave di Covid-19. Negli spazi pubblici e in viaggio, però, considerata la situazione epidemiologica complessiva dell’Europa, queste cautele dovrebbero essere mantenute [2].
In Italia, per ora, nonostante le recenti riaperture, si procede con maggior cautela: al momento in cui scriviamo non sono ancora previste deroghe all’obbligo dell’uso di mascherina all’interno dei luoghi pubblici e nemmeno all’aperto. I vaccinati non hanno ancora il privilegio di potersi liberare di questo accessorio – assolutamente non pericoloso, come abbiamo spiegato nella scheda “La mascherina può essere pericolosa per la salute?” – ormai diventato per molti abituale: a tutt’oggi il vero vantaggio di chi ha potuto e voluto usufruire della vaccinazione è principalmente la protezione dalla malattia. Che non è poco. Con l’entrata in vigore del cosiddetto “green pass”, a questo si aggiungerà la possibilità di muoversi tra le regioni e viaggiare all’estero senza dover ricorrere al disagio e ai costi di sottoporsi a continui tamponi. Le mascherine, però, per ora vanno ancora tenute.
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Dottore, come mai in alcuni Paesi sono state allentate le misure contro Covid-19?
Fino a poche settimane fa, tutte le autorità scientifiche internazionali condividevano una posizione più restrittiva. La ragione era principalmente la mancanza di certezze sull’effettiva attività del vaccino: fin dall’inizio è stato infatti chiaro che tutti i prodotti autorizzati in Europa hanno un’altissima efficacia nel ridurre quasi a zero decessi e ricoveri in terapia intensiva, ma restava un ampio margine di dubbio sull’eventualità che una persona vaccinata potesse comunque infettarsi, seppure in maniera asintomatica, venendo a contatto con una contagiosa. In questo caso, anche i vaccinati, senza volerlo e senza saperlo, avrebbero potuto trasmettere l’infezione ad altri, propagando il contagio e mettendo in pericolo i più fragili.
Anche la scoperta di nuove varianti che negli ultimi mesi sono state individuate e hanno preso il sopravvento in diverse parti del mondo ha poi suggerito di schiacciare un po’ sul pedale del freno: la prevalenza di varianti più contagiose può aumentare il famoso indice R0 del virus, richiedendo misure più rigorose per ottenere lo stesso livello di controllo dell’epidemia, e non si può escludere che qualcuna riesca a sfuggire agli anticorpi indotti dalla vaccinazione [3].
Per fortuna, però, i dati emersi nelle ultime settimane, soprattutto da studi condotti su operatori sanitari nei Paesi che hanno cominciato per primi a condurre campagne di vaccinazione di massa, sono molto rassicuranti: sia i vaccini a mRNA sia quello a vettore adenovirale di AstraZeneca sembrano molto efficaci nel ridurre il rischio non solo di sviluppare sintomi di Covid-19, ma anche di diventare positivi al tampone per la presenza di SARS-CoV-2 nel naso e in gola, condizione necessaria per infettare altri [4-13].
Sulla base di questi risultati le autorità sanitarie hanno cominciato a ripensare le loro prescrizioni. Non si tratta di un voltafaccia. Una cosa che avremmo dovuto imparare nel corso della pandemia è che la conoscenza del virus e della malattia sono in evoluzione, così come, di conseguenza, le misure per contenerla.
Perché in Italia non è ancora possibile togliere la mascherina dopo il vaccino?
“La riduzione totale del rischio di forme gravi di Covid-19 dipende dalla percentuale di persone vaccinate tra quelle invitate a farlo (“vaccine uptake”) e sulla popolazione generale (“vaccine coverage”), ed è modulata da diversi altri fattori, come l’età e la presenza di malattie preesistenti, le caratteristiche del vaccino, la presenza di varianti preoccupanti, il contesto e la situazione epidemiologica” precisa il documento dell’autorità europea. È chiaro quindi che anche le decisioni riguardo alle strategie da adottare, tra cui l’uso delle mascherine, non possono e non devono essere uguali per tutti.
I dati finora pubblicati mostrano che la vaccinazione abbatte il rischio che le persone vaccinate si infettino qualora vengano a contatto con un individuo contagioso. Non lo esclude del tutto. Subentrano quindi tutte le altre variabili elencate dall’ECDC. In un Paese in cui c’è ancora un’elevata circolazione del virus, se togliessimo subito tutte le misure di distanziamento e protezione, moltissime persone avrebbero ancora occasione di venire a contatto, prima o poi, con una persona positiva e contagiosa. Se solo una piccola quota della popolazione è vaccinata, è alta la probabilità che questi pochi fortunati, anche se personalmente protetti dalla malattia più grave, possano prendere il virus e trasmetterlo ad altri. Se questi altri sono fragili, o sono tra i pochissimi in cui la vaccinazione non ha funzionato (una piccola quota di insuccesso è inevitabile, con qualunque vaccino), il rischio conseguente non sarebbe trascurabile.
Le cose cambiano quando, come negli Stati Uniti e nel Regno Unito, la percentuale di popolazione vaccinata è significativa e riduce in maniera importante la circolazione virale, pur non potendola portare a zero. In questo caso, è molto più improbabile che una persona vaccinata ne incontri un’altra in grado di trasmetterle in virus. In Italia, al momento in cui scriviamo, ci sono ancora centinaia di migliaia di persone sicuramente positive, e chissà quante altre che non lo sanno. Sembra quindi un po’ presto per rinunciare a tutte le cautele, almeno in presenza di persone non vaccinate. Tra vaccinati, invece, è già possibile anche qui togliere la mascherina, anche al chiuso, se non ci si trova in un ambiente pubblico.
Solo quando gran parte della popolazione sarà protetta si potrà tirare un sospiro di sollievo, e rinunciare a questo strumento di protezione, che i vaccinati oggi sono invitati a portare ancora, anche per riguardo nei confronti di chi non ha ancora avuto la stessa opportunità di accedere al vaccino.
ROBERTA VILLA: Giornalista pubblicista laureata in medicina, Roberta Villa ha collaborato per più di vent’anni con le pagine di Salute del Corriere della Sera e con molte altre testate cartacee e online, italiane e internazionali. Negli ultimi anni ha approfondito il tema delle vaccinazioni, soprattutto per quanto riguarda il ruolo della comunicazione, anche in risposta a bufale e fake news. Sul tema della comunicazione della scienza è attualmente impegnata nel progetto europeo QUEST come research fellow dell’Università di Ca’Foscari a Venezia. Insieme ad Antonino Michienzi è autrice dell’e-book “Acqua sporca” (2014), un’inchiesta sul caso Stamina disponibile gratuitamente online. Ha scritto “Vaccini. Il diritto di non avere paura” (2017), distribuito in una prima edizione con il Corriere della Sera e in una seconda (2019) per il Pensiero scientifico editore. È molto attiva sui social network (Youtube, Instagram, Facebook) su cui sta sperimentando un approccio semplice e confidenziale alla divulgazione.
Bibliografia
- Centers for Disease Control and prevention. “When You’ve Been Fully Vaccinated. How to Protect Yourself and Others”. Aggiornato il 16 maggio
- European Center for Disease prevention and Control. “Interim guidance on the benefits of full vaccination against COVID-19 for transmission and implications for non-pharmaceutical interventions”. 21 April 2021. ECDC: Stockholm; 2021
- Shinde V. “Efficacy of NVX-CoV2373 Covid-19 Vaccine against the B.1.351 Variant”. N Engl J Med 2021; 384:1899-1909. Pubblicato il 20 maggio 2021
- Abu-Raddad L et al. “Effectiveness of the BNT162b2 Covid-19 Vaccine against the B.1.1.7 and B.1.351 Variants”. N Eng J Med 2021. Pubblicato il 5 maggio 2021
- Levine-Tiefenbrun M et al. “Initial report of decreased SARS-CoV-2 viral load after inoculation with the BNT162b2 vaccine”. Nature Medicine, pubblicato il 29 marzo 2021
- Thompson M et al. “Interim Estimates of Vaccine Effectiveness of BNT162b2 and mRNA-1273 COVID-19 Vaccines in Preventing SARS-CoV-2 Infection Among Health Care Personnel, First Responders, and Other Essential and Frontline Workers – Eight U.S. Locations, December 2020–March”. MMWR Early Release. March 29, 2021 / Vol. 70
- Benenson S et al. “BNT162b2 mRNA Covid-19 Vaccine Effectiveness among Health Care Workers”. N Engl J Med 2021; 384:1775-1777. Pubblicato il 23 marzo 2021
- Keehner J et al. “SARS-CoV-2 Infection after Vaccination in Health Care Workers in California”. N Engl J Med 2021; 384:1774-1775. Pubblicato il 5 maggio 2021
- Angel Y, Spitzer A, Henig O, et al. “Association Between Vaccination With BNT162b2 and Incidence of Symptomatic and Asymptomatic SARS-CoV-2 Infections Among Health Care Workers”. JAMA, pubblicato il 6 maggio 2021
- Hall VJ et al. “COVID-19 vaccine coverage in health-care workers in England and effectiveness of BNT162b2 mRNA vaccine against infection (SIREN): a prospective, multicentre, cohort study”. The Lancet, pubblicato il 23 aprile 2021
- Haas EJ et al. “Impact and effectiveness of mRNA BNT162b2 vaccine against SARS-CoV-2 infections and COVID-19 cases, hospitalisations, and deaths following a nationwide vaccination campaign in Israel: an observational study using national surveillance data”. The Lancet, 2021 May 15;397(10287):1819-1829
- Tande AJ, Pollock BD, Shah ND, et al. “Impact of the COVID-19 Vaccine on Asymptomatic Infection Among Patients Undergoing Pre-Procedural COVID-19 Molecular Screening”. Clin Infect Dis 2021 Mar 10;ciab229
- Shah A GC, Bishop J, et al. “Effect of vaccination on transmission of COVID-19: an observational study in healthcare workers and their households”. medRxiv, pubblicato il 21 marzo 2021
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