Può capitare che i bambini più piccoli, soprattutto con la riapertura delle scuole, vadano incontro a episodi febbrili ricorrenti. I genitori possono avere l’impressione che tra un episodio e l’altro trascorra più o meno lo stesso arco di tempo, anche ogni mese se il bimbo si ammala con una certa frequenza. Ecco allora che, soprattutto se la causa della febbre è poco chiara, il dubbio arriva: potrebbe trattarsi di febbre periodica? Ne parla il sito d’informazione dottoremaeveroche.it.
Un articolo di Sara Mohammad (Pensiero Scientifico Editore)
Questo è un articolo tratto da dottoremaeveroche.it. Il sito offre alla popolazione un’informazione accessibile, scientificamente solida e trasparente, e ai Medici strumenti comunicativi nuovi. Dottoremaeveroche.it collabora regolarmente con l’Istituto di Medicina Generale e Public Health di Bolzano per pubblicare e divulgare informazioni sanitarie.
Dottore, cos’è una febbre periodica?
La temperatura corporea si aggira normalmente fra i 36 e i 37,2°C. Tuttavia, in condizioni anomale, l’organismo reagisce aumentandola. Il caso più comune è il rialzo febbrile scatenato da un agente patogeno: l’incremento della temperatura ha lo scopo di neutralizzare il patogeno ed è uno dei primi meccanismi di difesa che il sistema immunitario mette in atto.
Al contrario, nella febbre periodica non ci sono virus o batteri da distruggere: la temperatura sale perché il sistema immunitario, autonomamente, scatena una risposta infiammatoria. È per questo che le febbri periodiche si chiamano anche “autoinfiammatorie” [1].
Si tratta, quindi, di malattie autoimmuni?
Si sarebbe tentati di assimilare le febbri periodiche alle malattie autoimmuni. In realtà, nella maggior parte delle febbri periodiche non c’è la tendenza a produrre danni progressivi, come succede invece nell’artrite reumatoide e in altre malattie autoimmuni [2]. Inoltre, a differenza di queste ultime, chi è colpito da febbre periodica non ha una ridotta capacità di affrontare le infezioni, perché c’è una ridotta immunocompetenza [2,3].
Come le malattie autoimmuni, però, anche la causa delle febbri periodiche può essere sconosciuta. Se per alcune malattie caratterizzate da episodi febbrili ricorrenti, come la febbre mediterranea familiare, c’è una chiara componente genetica, per altre, come la PFAPA, la febbre periodica più conosciuta, le cause non sono riconducibili ad alterazioni del DNA.
Dottore, può dirmi di più?
Nella PFAPA il bambino presenta episodi ricorrenti di febbre alta, accompagnati da altri sintomi, principalmente linfonodi del collo ingrossati, mal di gola, placche e afte (PFAPA è infatti l’acronimo inglese di Periodic Fever Adenitis Pharyngitis Aphthae). Questi episodi durano in media pochi giorni, si risolvono spontaneamente e si presentano a intervalli regolari, di solito dalle due alle quattro settimane, e anche nei mesi estivi [4].
Al di là del fastidio provocato dall’elevato rialzo febbrile (la febbre può arrivare anche a 41°C), la PFAPA non ha effetti dannosi: tra un episodio e l’altro il bambino gode di ottima salute, cresce regolarmente e non riporta complicazioni di alcun tipo. Le cause di questa sindrome sono sconosciute, ma d’altra parte la diagnosi di PFAPA ha durata breve: gli episodi febbrili tendono a manifestarsi per la prima volta nella prima infanzia, per scomparire entro i 5-6 anni di età.
Se mio figlio si ammala spesso, potrebbe avere la PFAPA?
Diagnosticare questo tipo di febbre periodica non è semplice. Non esistono infatti test di laboratorio o esami radiologici o genetici in grado di dare la certezza che si tratta di PFAPA (anche se alcuni esami potrebbero essere utili a escludere patologie che somigliano a questa condizione).
È la storia clinica, cioè la raccolta e lo studio dei sintomi manifestati dal bambino, e l’analisi della periodicità delle febbri a destare il sospetto e, successivamente, confermare la diagnosi di PFAPA. Per questo è molto importante, in caso di episodi febbrili che si ripetono regolarmente, parlare sempre con il pediatra. Nel caso in cui il medico ipotizzi una febbre periodica, può chiedere ai genitori di compilare un diario degli episodi febbrili, in cui riportare cadenza, intensità e durata degli episodi, sintomi associati e terapie somministrate [5].
Ma allora perché mio figlio sta sempre male?
Nei mesi invernali i bambini piccoli possono avere la febbre molto spesso, una volta al mese o più, anche senza che abbiano la febbre periodica o malattie del sistema immunitario. Le cause più frequenti di queste febbri sono le infezioni ricorrenti causate da virus e, più raramente, batteri che colpiscono il sistema immunitario ancora immaturo del bambino, che solitamente frequenta il nido o la scuola materna o è stato esposto precocemente ad altre comunità [6].
È importante ricordare che i bambini nascono con un sistema immunitario che deve ancora maturare e il fatto che si ammalino di frequente, specialmente nei primi anni di vita, è un segnale che le loro difese stanno imparando a neutralizzare uno spettro di patogeni sempre più ampio.
Dottore, dovrei togliere mio figlio dal nido?
Questo processo di “apprendimento” tende a stabilizzarsi intorno ai 6-7 anni, anche se potrebbe avere un impatto tutt’altro che trascurabile sullo stato di benessere del bambino e sulla gestione della vita familiare. Tutti i genitori hanno a cuore il benessere dei propri figli, ma è importante considerare il fatto che, spesso, nella scelta di mandare un bambino al nido entrano in gioco necessità e bisogni che impediscono di prendere una decisione libera da qualsiasi preoccupazione.
In questi casi, considerare altri fronti su cui è più facile intervenire può aiutare a fare chiarezza. Per esempio, uno o entrambi i genitori fumano dentro casa? Si potrebbe iniziare a fumare fuori dalle mura domestiche o comunque mai in presenza del bambino, perché è dimostrato che l’esposizione al fumo passivo aumenta il rischio di infezioni respiratorie nei primi anni di vita [7].
Bibliografia
- 1 . Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer. “Infezioni ricorrenti o febbre periodica?”. Ultimo aggiornamento: 6 marzo 2023
- 2 . IRCCS materno infantile Burlo Garofalo. “Febbri periodiche nel bambino: studiare la genetica per curarle meglio”
- 3 . Istituto Superiore di Sanità. “Autoimmunità”. Pubblicato il 28 febbraio 2018. Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2022
- 4 . Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. “PFAPA”. Ultimo aggiornamento: 15 marzo 2022
- 5 . Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. “Febbre ricorrente: le malattie autoinfiammatorie”. Ultimo aggiornamento: 24 maggio 2024
- 6 . Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. “Infezioni ricorrenti in età pediatrica”. Ultimo aggiornamento: 20 aprile 2022
- 7 . Jones LL, Hashim A, McKeever T, et al. “Parental and household smoking and the increased risk of bronchitis, bronchiolitis and other lower respiratory infections in infancy: systematic review and meta-analysis”. Respir Res 2011; 12(1):5
Autrice
Sara Mohammad ha conseguito un master in Comunicazione della Scienza presso la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste. Si occupa principalmente di ricerca, neuroscienze e salute mentale. Scrive su MIND, LeScienze, Rivista Micron, Il Tascabile, e collabora con Mondadori Education e Il Pensiero Scientifico Editore. Oltre a lavorare nell’ambito della comunicazione scientifica, insegna scienze alle scuole superiori.
Importante da sapere: I singoli articoli del blog dell’Istituto di Medicina Generale e Public Health di Bolzano non vengono aggiornati. Il contenuto si basa su ricerche e prove scientifiche disponibili al momento della pubblicazione. Le informazioni sanitarie online non possono sostituire un consulto medico personale. Le consigliamo di consultare il Suo Medico di Medicina Generale per eventuali problemi di salute. Ulteriori informazioni…