Bambini e giovani hanno dovuto affrontare enormi cambiamenti nella loro vita quotidiana dall’inizio della pandemia da COVID-19. I risultati del sondaggio COPSY Alto Adige:
La didattica a distanza e lo smartworking hanno aumentato lo stress in una famiglia su due in Alto Adige. Il 33 per cento dei giovani ha valutato la propria qualità di vita come bassa, mentre il consumo di media digitali è aumentato notevolmente durante questa fase della pandemia. Quasi il 60 per cento dei genitori vorrebbe maggior sostegno. Sono questi i risultati del sondaggio online COPSY Alto Adige, condotto nei mesi di maggio e giugno 2021 dall’Istituto di Medicina Generale e Public Health della Scuola Provinciale Superiore di Sanità Claudiana.
Lo studio dal titolo “Salute psicosociale di bambini e adolescenti in Alto Adige durante i mesi di maggio e giugno 2021“ è stato patrocinato dai tre provveditorati allo studio della Provincia Autonoma di Bolzano, dal servizio Psicologico e dal Dipartimento di Psichiatria e Psicoterapia dell’Età Evolutiva dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, dal dipartimento di Psicoterapia e Psicosomatica dell’Infanzia e dell’Adolescenza presso la Clinica Universitaria di Amburgo-Eppendorf.
Al sondaggio hanno partecipato in totale 6.958 genitori. Dei 5.159 questionari compilati e analizzabili, 2.331 sono stati integrati da questionari compilati dagli studenti.
La qualità di vita dei bambini e adolescenti
“L’obiettivo di questo sondaggio online è stato quello di analizzare l’impatto dei cambiamenti enormi causati dalla pandemia da COVID-19 sulla qualità di vita correlata alla salute e sulla salute mentale dei bambini e giovani”, dice Verena Barbieri, responsabile dello studio COPSY Alto Adige e membro del gruppo di ricerca dell’Istituto di Medicina Generale e Public Health.
I risultati confermano che i bambini e adolescenti dell’Alto Adige godono di un ottimo stato di salute generale. Tuttavia, quando si esamina il loro stato psicologico, emerge un quadro preoccupante.
Il 33 per cento dei giovani intervistati ha valutato la propria qualità di vita come bassa. Un confronto con i dati internazionali antecedenti la pandemia da COVID-19 mostra che durante gli ultimi due anni il numero di giovani che soffrono di una scarsa qualità di vita è raddoppiato.
Nel sondaggio online COPSY Alto Adige, i giovani stessi e i loro genitori hanno valutato la loro qualità di vita come inferiore. Forti fattori di influenza negativa per questo fenomeno sono stati la situazione abitativa e il carico di lavoro per i genitori. Il 48 per cento degli adolescenti, i cui genitori hanno dichiarato di sentire lo stress per il cambiamento del lavoro legato alla pandemia, ha sentito che la qualità della propria vita era limitata. Anche i figli di genitori single segnalavano più spesso una bassa qualità di vita (36%) come anche i figli che vivono senza balcone, terrazzo o giardino (43%).
Lo studio conferma anche altri effetti negativi della pandemia, tra cui un aumento dell’incidenza di problemi comportamentali psicosociali e disturbi d’ansia tra gli scolari in ambiti importanti della vita.
Il 31 per cento dei giovani è stato valutato dai genitori nel comportamento come alterato. In questo contesto si è registrato un aumento dei problemi comportamentali in generale (32%) e dei problemi comportamentali con i loro coetanei (28%) dovuti alla pandemia. Si può presumere che i problemi comportamentali e i disturbi d’ansia siano aumentati di almeno un terzo nel corso della pandemia fino ad oggi. Le ragazze hanno mostrato un po’ meno anomalie nel comportamento rispetto ai ragazzi, mentre l’osservazione opposta potrebbe essere fatta per i disturbi d’ansia.
Utilizzo dei media
Dall’inizio della pandemia da COVID-19 l’utilizzo dei media digitali, sia a scuola che nel tempo libero, è aumentato notevolmente tra i bambini e adolescenti.
Soprattutto gli studenti delle scuole superiori e i figli di genitori single hanno mostrato un aumento molto consistente del consumo dei media.
Verena Barbieri, responsabile dello studio COPSY Alto Adige
Il 70 per cento di tutti i genitori (80% dei genitori di giovani) ha dichiarato che i propri figli trascorrevano più tempo online rispetto a prima della pandemia. Il 33 per cento dei genitori (44% dei genitori di adolescenti) ha persino affermato che era molto più tempo. Gli stessi giovani intervistati hanno comunque valutato il loro consumo dei media inferiore a come valutato dai loro genitori in entrambi i casi.
Secondo le loro stesse dichiarazioni, il 29 per cento dei bambini e degli adolescenti trascorreva più di tre ore al giorno davanti al proprio smartphone o tablet, e più spesso per questioni private che per attività scolastiche.
Il consumo dei media è stato più elevato tra gli studenti delle scuole superiori, nonché tra le ragazze e i figli di genitori single. Secondo il sondaggio, il consumo dei media è stato il più basso tra gli alunni delle scuole medie e i ragazzi.
L’atmosfera in famiglia
Lo studio evidenzia il ruolo centrale della famiglia nella società. Soprattutto in tempi di crisi, la famiglia è il punto di riferimento più importante per bambini e giovani e dà loro il maggior sostegno.
La chiusura delle scuole è stata percepita come stressante da oltre il 50 per cento dei genitori e studenti. La combinazione tra didattica a distanze per bambini e lo smartworking per i genitori è stata valutata come particolarmente grave.
“Studi internazionali hanno analizzato lo stato generale dei genitori stessi e hanno dimostrato che le misure di contenimento della pandemia hanno portato anche a un deterioramento della loro salute psichica, che – come in un circolo vizioso – comporta rischi aggiuntivi per la salute psicosociale dei giovani”, afferma Christian Wiedermann, collaboratore scientifico del gruppo di studio COPSY Alto Adige 2021.
Nel sondaggio online quasi il 60 per cento dei genitori a tutti i livelli scolastici ha espresso il desiderio di supporto. I genitori degli scolari delle elementari hanno espresso questo desiderio più spesso dei genitori degli studenti delle scuole superiori.
Nel complesso i genitori interrogati hanno dichiarato di accogliere favorevolmente un’offerta di sostegno, soprattutto nell’affrontare le esigenze scolastiche (55%) e nell’affrontare i sentimenti e gli stati d’animo del bambino (48%). Secondo il sondaggio, questa offerta dovrebbe essere fornita principalmente dalla scuola oppure da insegnanti ed esperti.
Proposte suggerite
Sono fondamentali le soluzioni che favoriscono la famiglia e la massima apertura possibile della scuola, poiché smartworking, lavoro e didattica a distanza sono difficili da coniugare.
Verena Barbieri, responsabile dello studio COPSY Alto Adige
Per far fronte alla sfida psicosociale per i bambini e gli adolescenti così come per le loro famiglie, è fondamentale un accesso a bassa soglia alle conoscenze specialistiche, ai consigli e alle cure. A causa del crescente consumo dei media, gli insegnanti devono essere informati su come utilizzare i media digitali in modo significativo e ricevere ulteriore formazione.
Tutte le soluzioni proposte richiedono un’attuazione immediata, questo è l’unico modo per contrastare l’aumento delle difficoltà psicologiche a lungo termine.
Era importante per l’Istituto di Medicina Generale di Bolzano svolgere uno studio complessivo della situazione psicosociale dei bambini e degli adolescenti in Alto Adige.
Adolf Engl, Presidente dell’Istituto di medicina Generale
I risultati dello studio sono stati presentati ai provveditorati allo studio ai dipartimenti competenti della Provincia di Bolzano nel dicembre 2021. Sono risultati che confermano l’alto livello di stress che molti bambini e giovani hanno incontrato durante la pandemia in Alto Adige.
Ci auguriamo che i risultati possano contribuire all’ulteriore sviluppo di misure di sollievo e di sostegno.
Adolf Engl, Presidente dell’Istituto di medicina Generale
In base ai risultati del sondaggio d’inizio estate scorsa, un secondo sondaggio online comparativo tra genitori e alunni dovrebbe essere utile per mappare la salute psicosociale nell’ulteriore corso della pandemia da COVID-19.
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